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    Domenica, 15 Giugno 2014 09:35

    Cosa resta della Democrazia: Remo Bassetti al Circolo dei Lettori di Torino

    Scritto da REd

    Dal “Discorso di Pericle agli ateniesi” (e agli altri popoli), pronunciato nel 461 a.C.

     

    Dal “Discorso di Pericle agli ateniesi” (e agli altri popoli), pronunciato nel 461 a.C.:

    Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

    Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.

    Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri,chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito , e la povertà non costituisce un impedimento.

    Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

    Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

    Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

     

     Qui ad Atene noi facciamo così. 

    Al Circolo dei lettori di Torino, non è Pericle a parlare, ma sono 10 personaggi della Torino intellettuale e della società civile, cittadini di ogni categoria che si cimentano con il più antico discorso sulla democrazia riadattandolo ai tempi moderni, ciascuno in una propria versione: Giuseppe Berta, storico, Davide Ferrario, regista, Alfio Mastropaolo, politologo, Ugo Mattei, giurista, Mario Napoli, avvocato, Anna Prat, architetto, Luca Rastello, scrittore, Vesna Scepanovic, attrice, Michela Tamagnone, giudice, Marianna Bonifacio e Virginia Gaiato, studentesse e un detenuto della Casa Circondariale Lorusso e Cotugno.

    Hanno interpretato così, secondo la loro personale “visione della democrazia”, il "Discorso di Pericle ai torinesi".

     

    Ha scelto una rappresentazione teatrale, Remo Bassetti, di professione notaio e autore di saggi, per presentare il suo ultimo libro, "Cosa resta della democrazia". Una rappresentazione scenografica che ha appassionato la sala gremita. Un modo insolito ma accattivante, che è riuscito a far correre idee, produrre pensieri, offrire spunti di riflessione.

     

    Siamo al Circolo dei Lettori di Torino, giovedì 12 giugno 2014, ore 21. Due ore di presentazione, anzi di rappresentazione, scorrevole, interessante e partecipativa. Si è passati dalla “Paperopoli democratica italiana”, arguta quanto ironica rappresentazione del rapporto politica-giustizia del politologo Alfio Mastropaolo, alla “Repubblica dei disastri familiari” e del ruolo dei giudici, commentati dal giudice Michela Tamagnone.

     

    La democrazia ha un futuro?”. Asserisce lo storico Giuseppe Berta: ”Si, ma non quello occidentale”.

    Il detenuto del carcere Lorusso e Cotugno si cimenta con “La città della gioia”, che non sempre vuol dire democrazia. L’avvocato Mario Napoli nella sua metafora afferma che occorreriacquistare il diritto al contraddittorio, mentre l’architetto Anna Prat si sofferma sulla “Torino democratica del 2025”, una visione da favola, un sogno, una città ideale!

     

    Vesna Scepanovic, attrice, vede la democrazia come speranza, una promessa attraverso il “viaggio su una nave, senza confini, senza burocrazie”; il regista Davide Ferrario differenzia la fiction dai documentari, e si pone dalla parte del documentario: "perché qui non c’è scenografia, c’è libertà, c’è democrazia“.

     

    Conclude la serie dei "Discorsi ai torinesi" il giurista Ugo Mattei: “Occorre passare dalla democrazia degli interessi a quella delle persone… una lotta materiale per qualcosa di spirituale”.

    Qui a Torino noi vogliamo fare così...

     

    Remo Bassetti è uno scrittore e saggista italiano. Di professione notaio, nel 1999 ha pubblicato, per Marsilio, il saggio “Storia e storie dello sport in Italia”. Nel 2003 ha scritto “Derelitti e delle pene. Il carcere da Kant all’indultino” per gli Editori Riuniti. Nel 2008 sono usciti il saggio “Contro il target” per Bollati Boringhieri e il romanzo “Stanno uccidendo i notai” per Cairo Editore. È ideatore e direttore della rivista "Giudizio Universale".

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