Territorio

    Sabato, 17 Febbraio 2018 10:18

    VENDEMMIA 2017

    Scritto da Piemonte Terra del Gusto

    Piemonte Anteprima Vendemmia 2017: produzione in calo del 19,8%, ma crescono gli ettari vitati e bene l’export


    Dati e analisi dell’annata appena conclusa presentati in Vignaioli Piemontesi -


    È stata la vendemmia del grande caldo con tanti eventi anomali quali: una germogliazione precoce della vite, una terribile gelata a fine aprile, un’estate equatoriale.  Eventi "estremi" che hanno messo a dura prova i viticoltori del Piemonte. Poca uva, maturata in fretta. Eppure gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi. Il 2017, in Piemonte, promette vini importanti e longevi.

     

    Questa l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo. È stata presentata a Castagnito (Cn), nella sede di Vignaioli Piemontesi, a metà strada tra Alba e Asti, le due province del vino. Il presidente Giulio Porzio ha invitato il comparto vino e tutti i portavoce dei principali Consorzi di tutela piemontesi per fare insieme un’analisi approfondita di quei dati.

     

    Dalla Regione Piemonte, arriva lo spunto per avviare la discussione: «Infinite potenzialità e bellezza del territorio ma anche estrema fragilità: il nostro è un territorio che deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei vitigni, perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni; una scelta che viene da lontano, da quando i produttori hanno capito con la pratica viticola ed enologica la grandezza dei vitigni piemontesi rispetto a quelli che potevano arrivare da altri mondi».

    «Patrimonio vuol dire anche reddito e reddito vuol dire giovani che restano e lavorano la terra - dice il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio – Negli ultimi anni abbiamo migliorato il prezzo della vendita del vino, grazie al lavoro di squadra e ad annate che ci hanno aiutato. Adesso occorre aprire una seria riflessione sulle nostre denominazioni: ha senso che ci siano 11 tipologie di Dolcetto sul mercato? Non sarebbe meglio accorpare delle doc per semplificare la comunicazione e la comprensione del consumatore?».


    Il giornalista Giancarlo Montaldo ha presentato i dati economici del Piemonte vitivinicolo 2017; in particolare si è soffermato su alcuni dati generali (superficie, produzione, vitigni autoctoni e internazionali), anche in un confronto analitico e strategico con il passato, per sottolineare l’evoluzione positiva che il comparto vitivinicolo regionale ha conseguito. Ha poi presentato le schede economiche ed evolutive relative a 4 parametri (superficie rivendicata, produzione effettiva, imbottigliamenti e giacenze) di otto tra i più importanti vini piemontesi, mettendo in evidenza i differenti stati di salute dei vari vini.


    I DATI DELLA VENDEMMIA 2017 -

    Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2017: è stata una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. La raccolta delle uve è stata molto precoce. Tra i vigneti del Piemonte, la produzione di vino è stata poco più di due milioni di ettolitri in calo del 19,8 % sul 2016. In Italia si stima una produzione di circa 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
    Una vendemmia comunque molto soddisfacente per il Piemonte: dalle analisi e valutazioni svolte costantemente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, coordinato da Daniela Tornato e Michele Vigasio, tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni stanno nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle.


    Le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati – in crescita per la prima volta dopo tanti anni - sono circa 44.200 (potenziale 46.200). L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro. Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone.
    Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro. Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.

     

    DATI E VALORI DEL PIEMONTE VITIVINICOLO NEL 2017 -

     44.200 ettari di vigneto, (circa il 7% del vigneto Italia), che comprendono i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuti dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
     Nel 2017 la produzione di vino è stimata a 2,043 milioni di ettolitri (-19,8% sul 2016). La produzione nazionale è di 38,9 milioni di ettolitri (-28% sul 2016).
     18.000 le aziende agricole a indirizzo vitivinicolo.
     280 imprese industriali produttrici di vini e distillati con circa 3.300 addetti.
     54 Cantine cooperative con circa 12.000 soci (rappresentano circa 1/3 della produzione vitivinicola regionale)
     Si conferma in poco meno di 1 miliardo di euro il valore dell’export di vino; tale valore rappresenta circa il 22% dell’export agroalimentare piemontese e circa il 18% dell’export vini nazionale. Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il Piemonte esporta circa il 60% del vino. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE.
     18 vini a docg (calcolando l’Asti e il Moscato d’Asti, il Roero e il Roero Arneis) e 42 doc (su 73 docg e 332 doc nazionali), il più alto numero tra le regioni, che coprono circa l’85% della produzione regionale; quasi tutta vitigni autoctoni storici. A bacca bianca: Arneis, Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato Bianco; a bacca rossa: Barbera, Bonarda, Brachetto, Dolcetto, Freisa, Grignolino, Malvasia, Nebbiolo, Ruché, Pelaverga
     14 tra grandi e piccoli Consorzi di Tutela che coprono tutte le doc e docg. 2 grandi Associazioni produttori; un consorzio per la promozione, Piemonte Land of Perfection, costituito dai principali Consorzi di tutela dei vini.
     14 Enoteche Regionali e 33 Botteghe del Vino, riconosciute con legge regionale n. 37/80, che rappresentano circa 4.300 produttori espositori; che ospitano mediamente 1.000.000 di visitatori all’anno (metà dei quali stranieri).
     7 Strade del Vino riconosciute
     10,4 milioni di euro le risorse assegnate dalla Regione Piemonte alla misura promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi

     www.itnoivignaioli.it

     

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