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Mercoledì, 23 Gennaio 2019 10:07

VEGEA TEXTILE

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La vinaccia, materia prima per la produzione di tessuti bio-based

 

 

VEGEA è una start-up che sviluppa ed ingegnerizza tecnologie e processi basati sull’ utilizzo di biomasse ed in particolare valorizza gli scarti dell’agroindustria, incentivando l’utilizzo di risorse rinnovabili, in alternativa alle risorse fossili.

 

Il progetto vegea textile nasce nel 2016 per la produzione di tessuti tecnici bio-based derivanti da materie prime vegetali e residui dell’industria vitivinicola. La vinaccia è una materia prima 100% vegetale composta dalle bucce, i semi e i raspi del grappolo d’uva da vino, che rimangono dopo la produzione del vino. L’ obiettivo è quello di produrre materiali biobased che trovino applicazione nei settori fashion & design, automotive & transportation, packaging.

 

La collaborazione di VEGEA con H&M Foundation inizia nell’aprile 2017, anno in cui lo staff della famiglia Stefan Persson, fondatrice del brand di moda H&M, assegna a VEGEA il primo premio del Global Change Award, il concorso internazionale più importante sull’innovazione circolare nel fashion business. Il finanziamento che VEGEA ha ricevuto dalla H&M Foundation è stato investito in ricerca e sviluppo e per la produzione dei primi prototipi di abiti, scarpe e borse, per testare e mostrare la lavorabilità e versatilità di Vegeatextile®.

 

Il gruppo H&M promuove  l’innovazione ad ogni stadio della filiera, con l'obiettivo di utilizzare entro il 2030 soltanto materiali sostenibili ed accelerare il passaggio dell’industria della moda ad un modello circolare. Il colosso della moda svedese si è aperto all innovazione Vegeatextile®, una tecnologia di polimerizzazione che consente di trasformare gli oli e la componente lignocellulosica delle biomasse derivate dalla filiera vitivinicola in un biopolimero, che costituisce la base per la produzione di tessuti tecnici biobased per le diverse applicazioni dei settori fashion&design. 

H&M Foundation sta svolgendo un fondamentale lavoro occupandosi di diversi aspetti legati alla ricerca e sviluppo, al benessere dell’uomo, alla salvaguardia dell’ambiente. Gli importanti obiettivi raggiunti nell’ultimo triennio hanno portato la fondazione a rinnovare l’impegno anche per i prossimi tre anni con una donazione di circa 18 milioni di euro e nuovi Programmi Globali.

 

Nella location La Vigna di Leonardo a Milano (www.vignadileonardo.com), la start up Vegea ha vinto il primo premio del Global Change Award di Fondazione H&M.

Innovazione disruptive + produzione vitivinicola sono le componenti del progetto, ha confermato Gianpiero Tessitore, founder e Ceo di Vegea: “Si tratta della produzione della cosiddetta Grape Leather: un tessuto vegetale che viene direttamente dalle vinacce, gli scarti della lavorazione vitivinicola. I semi e le bucce dell’uva contengono composti polifunzionali che possono diventare la base ottimale per la creazione di tessuti tecnici ecosostenibili”. 

Gianpiero Tessitore e il suo socio, il chimico industriale Francesco Merlino, collaborano con il creativo, eco designer Tiziano Guardini che è stato premiato sul palco del Green Carpet Fashion Award come “Best Emerging Designer”.


Altrettanto importanti altri quattro progetti vincitori del premio di Fondazione H&M:

Solar Textile produttori di nylon utilizzando energia solare; Manure Couture che estrae la cellulosa dal letame per creare tessuti; Denim-dyed, per la coloritura del denim attraverso il riciclo dei i vecchi jeans; Content-thread sulla digitalizzazione delle informazioni relative alla composizione dei tessuti.

 

Il programma gestito dal Centro di Milano sull'innovazione nella moda e nel retail, parte con una consulenza del Kth, il Royal Institute of Technology di Stoccolma, sulla sostenibilità per poi aiutare gli startupper a impostare il modello di business e favorire l’incontro e la sinergia con le grandi industrie del settore moda .

Molto interessante risulta l’elaborazione che Accenture (www.accenture.com) ha fatto di tutte le candidature che sono arrivate al Global Change Award, circa 3mila da 130 Paesi, per delineare 5 megatrend che potrebbero traghettare il mondo della moda verso l’economia circolare.

Power of Nature - 472 idee sui prodotti naturali che danno origine a nuovi materiali o processi sostenibili (Vegea l'esempio più calzante). Rent a closet - 363 idee. La sharing economy entra nell’armadio e ci porta a riconsiderare il concetto di possesso di un capo. Long live fashion - 314 idee su come allungare la vita dei capi, attraverso piattaforme di utilizzo dell'usato e di restyling degli stessi. Innovative recycling -  673 idee per ripensare il riciclo dei capi moda. Connected clothes - 812 idee in tema di vestiti intelligenti, che non solo rispondono alle esigenze dei consumatori connessi, ma permettono anche la tracciabilità dei capi.

 

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